I settori civile ed industriale contribuiscono per circa il 65% ai consumi finali di energia nel nostro paese (fonte ENEA, dati 2019 pubblicati ad aprile 2020) che si attestano ad un valore prossimo a 125 Mtep. Tali dati non registrano il forte calo dei consumi finali di energia dovuti alla diffusione del COVID-19. Il settore civile ha presentato nell’ultimo decennio un incremento lieve e costante e rappresenta il settore maggiormente energivoro, seguito dal settore dei trasporti e da quello dell’industria, in progressivo calo nell’ultimo decennio. All’interno del settore civile il maggior contributo ai consumi finali è dato dal residenziale (circa il 60%) seguito dal terziario.
Partendo da un’attenta disamina del prospetto dei consumi finali di energia per macro settore economico, le politiche energetiche nazionali si sono concentrate sulla promozione e il sostegno di azioni volte allo sviluppo, alla progettazione e all’implementazione di nuove tecnologie, nuovi materiali e soluzioni innovative finalizzate al risparmio energetico e all’efficienza energetica in ambito civile ed industriale.
In particolare, nel settore civile residenziale tali politiche energetiche sono state incentrate sulla promozione ed incentivazione dell’impiego di buone pratiche finalizzate alla realizzazione di edifici a basso consumo energetico, riducendo sensibilmente i costi di gestione del patrimonio edilizio e le emissioni dei gas serra anche grazie all’uso di fonti rinnovabili e materiali sostenibili sull’intero ciclo di vita dell’edificio. Agli interventi di incentivazione o detrazione fiscale sul patrimonio edilizio esistente (ecobonus, superbonus, conto termico), sono state affiancate azioni normative volte alle concessioni edilizie di nuovi edifici nel rispetto di obblighi riferiti alle direttive NZEB – Nearly Zero-Energy Buildings. Le principali azioni si sono concentrate sullo sviluppo di nuovi materiali e di tecniche costruttive innovative per la riqualificazione degli edifici attraverso tecnologie che regolano in maniera efficiente l’interazione edificio-impianto e che si concentrano sul monitoraggio dei consumi energetici e sull’implementazione di sistemi informatici.
In ambito industriale le azioni individuate sono mirate alla razionalizzazione e ottimizzazione dei consumi energetici attraverso la valorizzazione energetica di scarti e rifiuti, la promozione di cicli energetici avanzati, la riduzione degli sprechi e delle inefficienze produttive, anche attraverso la promozione della integrazione delle fonti rinnovabili nel sistema produttivo.
Particolare attenzione è stata rivolta anche alla promozione dei principi di Industria 4.0 concentrandosi sulla fabbricazione digitale, sulla robotica e sull’automazione in grado di garantire un sostanziale risparmio energetico ma anche migliori e più sicure condizioni di lavoro per gli operatori, migliore qualità dei prodotti e minore impatto ambientale.
Infine, si fa sempre più marcata l’esigenza di promuovere iniziative volte allo sviluppo di reti energetiche integrate e flessibili per la gestione complessa delle risorse energetiche, in particolare di quelle rinnovabili (FER) caratterizzate da un’estrema variabilità della produzione. L’obiettivo è quello di favorire la distribuzione e l’impiego di energia in modo efficiente, sostenibile, economicamente vantaggioso e sicuro attraverso l’integrazione delle tecnologie elettriche e ICT (Information and Communication Technologies) per la gestione ottimizzata della produzione e della domanda di energia anche attraverso il monitoraggio dei flussi energetici, dei consumi e dei sistemi di accumulo.
Le politiche energetiche volte alla promozione dell’efficienza energetica dei settori civili e industriale rappresentano un consolidato volano per l’economia nazionale e regionale con importanti prospettive di sviluppo sul medio e lungo termine anche alla luce del Green Deal europeo.
A cura del gruppo di lavoro della Macroarea 2
EFFICIENZA E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
NELLA DISTRIBUZIONE E NELL’IMPIEGO DI ENERGIA
Coordinatore Prof. Antonio D’Angola